Chi siamo

 
Chi siamo 

La nostra storia


La GreenLAB è un laboratorio di ricerca e di idee creative con lo scopo di scomporre le regole attuali del mercato energetico per ricomporre in una nuova veste di modernità e innovazione con una forte sensibilità ecologica. La startup nasce in contesto di degrado ambientale e di nuova consapevolezza e sensibilità ambientale collettiva ed è l’insieme di persone tenaci che dopo gli studi universitari si sono unite animati da una voglia comune di mettere a disposizione della collettività tutte le proprie competenze specifiche nella ricerca del progresso rispettando gli equilibri naturali, per trovare soluzioni di convivenza fra l’ambiente e lo sviluppo tecnologico. Mentre aspettiamo che dall’alto giungano delle leggi che ci spingano ad agire per bene abbiamo deciso di muoverci. Mentre restiamo in attesa il mondo soffoca, viene schiacciato sotto il peso della noncuranza e dell’indifferenza e ogni nostra azione può essere fondamentale. La startup si può definire innovativa sia nel nuovo approccio metodologico ma soprattutto nella ricerca scientifica nel settore dell’agro-voltaico. Quest’ultima è una nuova tecnologia che vuole potenziare l’occupazione e l’economia agroalimentare autoctona con l’innesto di tecnologia tracker monoassiale fotovoltaica fra le colture orientare lungo l’asse nord-sud che possono captare energia solare da est a ovest lungo tutta la giornata. L’energia immagazzinata deve essere trasportata per l’utilizzo nelle vicinanze nell’ottica del libero mercato e dunque regolamentare le reti di distribuzione sempre più congestionate. Un ulteriore campo di ricerca e applicazione sarà quello dello storage ovvero dell’accumulo energetico della produzione energetica da diverse fonti rinnovabili senza spendere grandi risorse per onerose batterie per cedere l’energia in rete solo quando serve utilizzando e ricercando nuovi sistemi di accumulo. La startup ha pensato anche a nuovi modelli energetici non più frammentati in tanti impianti dislocati sul territorio in maniera caotica e frammentata ma a lottizzazioni energetiche ossia compartimentare le vecchie aree industriali in disuso in tanti lotti di agrovoltaico rinchiusi fra barriere di mitigazione vegetale al fine di far rivivere le periferie abbandonate, di ottimizzare gli sprechi, di creare posti lavorativi, di fortificare il connubio fra agroalimentare e fotovoltaico, di utilizzare aree che nascono già per la produzione industriale, di dare un compendio ambientale alle amministrazioni locali, di rendere le regioni autonome per fabbisogno energetico e molto altro ancora che solo il tempo e l’entusiasmo di giovani ragazzi possono scoprire. 
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